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Timore di accusa di ricettazione
L'Avvocato risponde
Giovedì 12 Aprile 2012 17:55

Quesito:

Gentile Avvocato,

sono una commerciante e temo molto la possibilità che mi propongano merce rubata con la conseguente accusa di ricettazione: come è possibile tutelarsi per evitare questa eventualità?

(R. B.)

Risposta:

Gentilissima lettrice,

grazie al Suo quesito mi permette di trattare, seppur marginalmente, 2 diversi reati: ossia non solo quello di “Ricettazione”, ma anche quello di “Acquisto di cose di sospetta provenienza”.

Il primo, maggiormente conosciuto e da Lei citato, è previsto e punito ex art. 648 del Codice Penale, che così prevede: “Fuori dei casi di concorso di reato, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da E. 516,00 ad E. 10.329,00. La pena è della reclusione sino a sei anni e della multa sino ad E. 516,00 se il fatto è di particolare tenuità. […]”

Presupposto del reato di ricettazione, quindi, è l’anteriore commissione di un altro delitto (ad es. furto, rapina..) al quale il ricettatore è estraneo, benché quest’ultimo abbia la consapevolezza della provenienza delittuosa del bene.

L’art. 712 C.P. invece, titolato “Acquisto di cose di sospetta provenienza”, così recita: “Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’mmenda non inferiore a Euro 10. Alla stessa pena soggiace chi si adopera per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza.”

Ne consegue, quindi, che il reato contravvenzionale del cosiddetto “incauto acquisto” (art.712 c.p.), si distingue per la sospetta provenienza dei beni da reato e, nonostante ciò, dal mancato accertamento della legittimità della loro origine. Il diverso trattamento sanzionatorio rende estremamente rilevante la fissazione dei confini tra le due fattispecie.

Tutto ciò premesso, che spero possa essere di qualche utilità ai fini di ben comprendere le possibili diverse conseguenze in seguito al sopra citato “incauto acquisto” ed in considerazione del Suo quesito, mi permetto di suggerirLe di richiedere sempre e tassativamente, senza alcuna eccezione, a chiunque Le proponga dei beni, la visione della relativa documentazione comprovante la legittima provenienza dei beni stessi.

 

Cordialissimi saluti.

Avv. Veronica Gnudi

 

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