Quesito:

Buongiorno Avvocato,

ormai è noto che da Gennaio 2016 è diventato operativo il “Bail-in”, ossia in caso di fallimento della Banca viene azzerato il c/c se superiore ad E. 100.000,00 e Le chiedo: se il conto è cointestato con altra persona cosa succede? La nuova legge riguarda anche le Poste?

Ringrazio per la risposta, un saluto.

(A.G.)

Risposta:

Gentilissima lettrice,

trattasi della Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive), recepita in Italia dai D.lgs. n. 180 e 181 del 16 novembre 2015,  nella quale si prevede che in caso di grossa crisi di una Banca, quest’ultima possa essere salvata “dall’interno” (da qui il termine “bail-in”),  tramite innanzitutto i fondi dei propri azionisti, poi degli obbligazionisti ed infine dei correntisti con oltre E. 100.000,00 di deposito (solo per la parte eccedente tale soglia).

Se il c/c è cointestato con altra persona, il limite minimo è di E. 200.000,00, poiché la ratio è quella di garantire fino ad E. 100.000,00 ciascuno.

La suddetta normativa non riguarda le Poste Italiane, poiché queste ultime non sono un Istituto di Credito (anche se però non Le nascondo che gli economisti, stante la situazione nazionale molto critica ed incerta, nutrono molte remore sulla effettiva affidabilità delle Poste, in quanto nelle stesse la partecipazione statale è molto alta).

Spero di averLe risposto in maniera esaustiva e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Cordialissimi saluti.

Avv. Veronica Gnudi